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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

IL MISTERO DEL FONTANILE PERDUTO DI GROTTAMURELLA

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  Ci troviamo a Guadamello , nella periferia della campagna Narnese, tra un fitto canneto e coperto da rovi, dopo un ipotetico crollo è rimasto ciò che si suppone sia una cisterna romana di una villa che sorgeva nell'area conosciuta come GrottaMurella . I reperti che attestano questa villa romana sono oggi conservati al museo Eroli di Narni. Non sappiamo con certezza se questa fosse sempre stata una fontana o sia vera la storia di questo crollo, ma i canali per trasportare l'acqua ci dimostrano che effettivamente si tratta di un manufatto di epoca romana. La copertura voltata a botte fa supporre la sua origine romana. Ma è il canale dell'acqua, con volta a cappuccina, che ci regala la conferma delle sue origini. L’acqua proveniva da due distinti condotti. Ma dove nascono le sorgenti ed i bottini dell'acqua è un mistero. Ad oggi la fonte è prosciugata, questo perché magari è dovuto alla  costruzione di altre due fontane più moderne. Probabilmente è stata riutilizzata

IL MISTERO DEI CIPPI DI CESI

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  Le mura poligonali sono mura innalzate in opera poligonale, tramite la posa di grandi massi lavorati fino ad ottenere forme poligonali, per essere poi poste a incastro, senza calce, con cunei che riempiono i rari spazi vuoti.  Sono dette anche mura ciclopiche. Il termine deriva dalla convinzione dei greci classici che solo i mitici ciclopi avevano la forza di muovere gli enormi massi che costituivano queste mura. In Italia esistono conservati numerosi esempi di mura poligonali. In Umbria, di notevole importanza per estensione, conservazione ed imponenza sono le mura di Amelia, nel ternano le mura presenti nei siti di Torre Maggiore e Sant'Erasmo sopra le montagne che circondano la città di Terni. Appena sotto il paese di Cesi vi è una grande muraglia di pietra megalitici, sopra uno dei quali vi è scolpito il simbolo augurale della fertilità. Pertanto è lecito supporre che questa è una delle prime zone abitative, cioè dove sorse il primo villaggio dopo che gli uomini scesero dall

LA MISTERIOSA NECROPOLI DI CASTEL RINALDI: MASSA MARTANA

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  Il pittoresco borgo di Castel Rinaldi, frazione di Massa Martana , fu costruito, secondo la tradizione, nel 1161 da un certo Rinaldo duca di Calabria e fece parte anche del feudo dei conti Arnolfi. Venne fortificato probabilmente tra il XIV e il XV secolo. Avamposto guelfo, venne attaccato dai ghibellini di Todi che lo costrinsero alla sottomissione. Eretto in una zona poco stabile, intorno alla prima meta del 1400 fu danneggiato da ripetute frane e smottamenti che ridussero notevolmente le dimensioni del castello, facendo crollare anche l’abside della chiesa. A poche centinaia di metri dalla Rocca di Castel Rinaldi, verso ovest, a poca distanza dalla via Flaminia, non lontano dalla località Colle Palombaro e lungo il Fosso di Castel Rinaldi, esiste una preziosissima testimonianza rimasta pressoché sconosciuta, malgrado essa fosse nota fin dalla fine del secolo XVIII all’abate Di Costanzo. Lo stesso abate infatti così scriveva: “«…si veggono alcune grotte. Una delle quali era un se

IL MISTERO DELLE TOMBE DEL TORRENTE AIA: NARNI

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Questi territori dell'Umbria Meridionale furono abitati sin dal Neolitico, quando a un'economia primordiale, basata sulla caccia e la raccolta, si sostituisce quella fondata sull'allevamento e sull'agricoltura. Le nuove esigenze insediative portarono gli abitanti di questi luoghi a prediligere altre zone. Dai monti scesero a valle. In questo caso la zona dove noi investigheremo è la parte del torrente Aia di Narni . Il torrente di natura alluvionale. In generale i torrenti si originano a monte in un bacino a forma di imbuto che termina in un canale di scolo dove si incanalano le acque meteoriche ed i materiali alluvionali. Spesso il greto del torrente è fatto di rocce e sassi erosi dall'acqua sul fondo o da essa trasportati. Dopo un percorso a monte caratterizzato in genere da una notevole pendenza dell'alveo i torrenti creano spesso, al loro sbocco in una valle più ampia o in una zona pianeggiante, conoidi di deiezione in cui si accumulano, per brusca diminuzi